00 19/08/2017 12:16
Certo che l'intervista a Chiancianesi sembra surreale, non resisto a commentare qualche stralcio.


"Dove eravate? Non abbiamo potuto raggiungere Bimota per circa un anno.
Abbiamo venduto 80 motociclette l'anno scorso, forse non tanto quanto avrebbe dovuto essere. Ma Daniele Longoni e io abbiamo dovuto prenderci cura della nostra azienda in Svizzera per l'ultimo anno e mezzo."

Si dice che fossero così impegnati che si sono anche dimenticati di pagare l'affitto di via Roncaglia.



"Perché vi siete spostati?
A causa di ciò che stavamo pianificando, l'edificio in Via Giaccaglia, con i suoi 2.200 metri quadrati, era troppo grande. Adesso non abbiamo neanche un decimo, ma basta."

200 mq bastano a fare che cosa? Non certo a produrre motociclette e neanche a tenere un magazzino decente.



"...Gli ex sviluppatori di Bimota Pierluigi Marconi e Andrea Acquaviva hanno aperto un ufficio di progetto a Rimini, con cui lavoriamo insieme."

Quindi hanno anche licenziato gli ingegneri.



"Terrete la Bimota?
Sì, non venderò. Se arriva un investitore adatto, potrei immaginare una cooperazione..."

Ma cosa c'è rimasto da vendere? 35 telai della BB3 e 7 motori...



"Se si guardasse indietro prenderebbe alcune decisioni in modo diverso? Sì, un bel po'. Non pensavo che il settore del motociclo fosse così diverso dal settore immobiliare da cui provengo..."

Sic!



Un po' deprimente! Poi guido la DB6 e mi chiedo, ma come hanno fatto questi a fare una moto così bella?!

Un sincero abbraccio a tutti i dipendenti Bimota, gente veramente in gamba!!