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La HB4 Moto 2

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2010 17:07
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15/08/2010 20:38
 
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Riprendiamo il discorso della HB4 STRADALE, che magari qualcuno "in alto" puo' spendere qualche parola con la Dirigenza per suggerire una decisa apertura verso l'omologazione della HB4 Replica
(non chiamatela HB5 che senno' si perde tutta la poesia!)

Da OMNIMOTO:
Dopo averla potuta ammirare "in action", oltre che dal vivo al Motor Bike Expo di Verona, la Casa riminese ha finalmente diffuso le prime immagini ufficiali della nuova Bimota HB4, la moto con cui il celebre marchio italiano segnerà l'atteso ritorno alle corse "che contano" dopo tanti anni d'assenza.

Progettata da Andrea Acquaviva e carrozzata dall'ex-Aprilia Enrico Borghesan, la quattro cilindri spinta dal motore Honda di derivazione CBR600RR non sarà, con ogni probabilità, un progetto riservato alle sole corse in pista.

La semplicità con cui questa moto può essere omologata, infatti, è disarmante: certo, non si potrà girare su strada con il motore nelle specifiche HRC Moto2 o Supersport, ma se in Bimota riuscissero a trovare un accordo con Honda per la fornitura di motori di serie ci potrebbe essere davvero l'esordio di di una nuova race-replica di derivazione "motomondiale", dopo l'eccezionale Ducati Desmosedici RR derivata dalla "1000" portata in pista da Loris Capirossi.

Della moto, per come ce la immaginiamo, ne potrebbero esistere addirittura tre versioni: una puramente racing, da vendere ai clienti più sportivi ed ai piloti Moto2, una entry level priva di carbonio, con motore "base" e sospensioni non troppo raffinate ed una con sospensioni Paioli, ammortizzatore Ohlins nelle specifiche stradali più spinte, cerchi in alluminio forgiato ed un kit scarico/centralina omologato per il quattro cilindri dell'Ala Rossa.

Il telaio, in tutte le versioni, potrebbe sostanzialmente rimanere la stessa struttura mista, con la parte superiore perimetrale a traliccio "incollata" a piastre in alluminio secondo un know how di derivazione aeronautica. Simile, anche se di diversa costruzione, potrebbe rimanere anche il forcellone posteriore: l'attuale "scatolato" in alluminio, imponente nelle dimensioni, prevede il passaggio dello scarico a doppia uscita sul lato destro.

Un gioiellino che nella versione racing pesa 135 kg, ma che nelle ipotetiche "stradali" potrebbe tenersi sotto la soglia dei 160 kg a secco, limando dunque qualcosa alla concorrenza nipponica più attenta a questo dettaglio.

Inutile parlare di listino, anche se il prezzo della entry level potrebbe allinearsi a quello delle mille di grande produzione: dai 17 ai 25.000 euro, in base agli allestimenti per le stradali, "n.d."...per la versione racing.

ED ASPETTIAMO!



Saluti, Paolo
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